LETTERATURA E CINEMA
CESARE ZAVATTINI, TOTO’ IL BUONO E ALTRI SCRITTI

Relatore: ANNA NASTI

Il corso viene proposto sia al Berna che alla Manin in date diverse

Quella sociale è la conflittualità più antica ed irrisolta, perché una democrazia autentica, nella quale sia dato vivere in eguaglianza e giustizia, non è mai esistita e resta un’utopia.
Il potere infatti, in modo evidente o dissimulato, storicamente si è realizzato in plutocrazie, governi dei ricchi, mentre ai ceti sociali più poveri sono state concesse soltanto molte nobili illusioni.
Ironicamente da un lato, con molto affetto dall’altro, Zavattini nel suo breve gioiello letterario Totò il buono, ripreso poi con incisione neorealistica nel film Miracolo a Milano, ci racconta una fiaba nella quale i desideri semplici della gente buona, pura di cuore, i “baracchesi” alla periferia della città di Bamba, si scontreranno con la prepotenza del ricco industriale, deciso a scacciarli da quel terreno di periferia quando là viene trovato il petrolio. Il miracolo finale risolverà la situazione, ma ci proporrà spontanei interrogativi
fondamentali di tipo etico e ci porterà, un po’ commossi, a desiderare con intensità un mondo migliore.
Zavattini, autore cui è difficile attribuire etichette, senza poderose architetture romanzesche, usando tocchi leggeri a dipingere, caratterizzandoli, personaggi originali e inconsueti, e introducendo canoni nuovi di linguaggio, quali il nonsense e la scrittura in “presa diretta”, interpreta bene il bisogno di rendere anche visivamente analizzabili istanze modernissime di riscatto sociale.
Film Miracolo a Milano di Vittorio De Sica del 1951